quid
quid
- (interrogativo) perché?
quid
- nominativo, accusativo e vocativo neutro singolare del pronome interrogativo quis: che? che cosa?
- quid narras? - che dici? (Terenzio, Andria, III, 461)
- infelix, quid ages? aegram simulabis amicam? - poveretto, che farai? fingerai che la tua amica sia triste? (Marco Valerio Marziale, Epigrammi, liber XI, carmen VII, 7)
- quid possum (...) agere melius? - che cosa posso fare meglio? (Cicerone, Tusculanae disputationes, liber II, 1)
- (nelle ipotetiche) nominativo, accusativo e vocativo neutro singolare del pronome indefinito quis: qualcosa
- verum si quid ages, statim iubeto - in verità se farai qualcosa, ordinala subito (Catullo, Carmina, carmen XXXII, 9)
- si quid fecimus, certe irati non fecimus - se abbiamo fatto qualcosa, di certo non l'abbiamo fatta arrabbiati (Cicerone, Tusculanae disputationes, liber IV, XXXIII, 52)
- quĭd
dal proto-indoeuropeo *kʷid, già in indoeuropeo neutro di *kʷis, "chi?", da cui discendono appunto quis e qui. Come avverbio, derivato dal pronome
- quid est veritas? - "che cos'è la verità?", domanda che secondo i Vangeli Ponzio Pilato rivolse a Gesù, e rimasta proverbiale (approfondimento)
- quid pro quo - variante di "qui pro quo", letteralmente "una cosa per un'altra", utilizzata come formula standard nel diritto anglosassone per indicare uno scambio illecito di favori (approfondimento)
- quid ita? - perché? perché mai? davvero? (solitamente con valore pleonastico, o per esprimere sorpresa)
- Enrico Olivetti, Dizionario Latino Olivetti edizione on line su www.dizionario-latino.com, Olivetti Media Communication
- Charlton T. Lewis, Charles Short, A Latin Dictionary, lemma quid (edizione online sul portale del Progetto Perseus)