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Il tuo intervento nella talk di Ilaria è attacco personale, ed è stato rimosso. Leggi Wikizionario:Niente attacchi personali e ricordati che reiterare potrebbe portare a un blocco, grazie. --SicilianoEdivad(Come as you are) 18:24, 27 feb 2011 (CET)Rispondi
Non hai attaccato Ilaria, hai sparato a zero su tutti, e l'intervento successivo nella talk di Siciliano Edivad è un rincaro. L'invito a moderare i toni è ancora valido--Wim b /t 20:30, 28 feb 2011 (CET)Rispondi

A Wim b: "Problemi di linguaggio, di comunicazione e loro regole convenzionali" modifica

Venivo per ringraziare ma il frontespizio, nel salutarmi, m'ammonisce: "Ciao, GianMarco Tavazzani Prima di aprire una nuova sezione ricordati che commenti fuori luogo, insulti o altro che deciderò caso per caso, verranno revertati senza meritare risposta Per gli altri casi, ricordati di firmare con 4 tildi(GianMarco Tavazzani (disc.) 22:30, 28 feb 2011 (CET))."Rispondi

'aprire una nuova sezione' non è nelle mie intenzioni, io ho 'cliccato' su 'aggiungi una discussione' e quindi volevo 'aggiungere una discussione', non 'aprire una sezione', quindi non dovrebbe riguardarmi, ma sorge il dubbio: "Non sarà che sian state qui trascurate le regole del linguaggio convenute?" Amor di chiarezza e di semplicità vorrebbe limitato l'uso dei sinonimi (mai perfettamente 'sinonimi, si sa) ai casi letterari in cui stanchino. Negli altri casi o ci riferisce al significato riportato nei dizionari (si apre un mondo; per esempio io ho usato poco sopra il neologismo 'cliccato', confortato dal fatto che la Garzanti online lo riporta, per l'ampio uso che ormai se ne fa) o si resta correttamente all'interno di un micromondo che contiene tanto le espressioni quanto la loro definizione operativa. Tipico caso sono i gerghi tecnici, spesso ovvi solo tra chi li usa spesso per riferirsi concisamente a concetti altrimenti troppo lunghi da ripetere. Il tedesco comicamente ha cercato di risolvere il problema con parole autodescrittive di smisurata lunghezza (sono incappato la settimana l'altra in un 'Kinderspielplatzrutschbahn' (scivolo in parco giuochi per bimbi, figurati se fosse stato pubblico!), ben 5 parole costipate. L'inglese s'è buttato sopravvento usando monosillabi senza senso fuor di contesto; non più tardi di settimana scorsa m'ha colpito un 'quick back' (due sillabe) correttamente tradotto in 'rapido ritorno economico', 11 sillabe ma, vivaddio, più chiare anche senza ch'io spieghi che stavam parlando di strumenti finanziari che speculano sulle produzioni granarie. Se tu avessi inteso: "Prima di aggiungere una discussione…" non avrei esitato ad associare (con un link mentale, un campo di ricerca) quel ch'intendevo fare con ciò che tu m'invitavi a fare, e ciò PRIMA di far proprio quello che intendevo fare.

'fuori luogo'; mi spaventi. Intanto io volevo 'aggiungere una discussione', questo incoraggia a fare il link, non 'sezioni' e non 'commenti' (a cosa? Prima di aver aperto una discussione? Forse tu pensi a chi potrebbe commentare l'argomento della discussione che io propongo, 'ci sta', ma allora dillo a chi commenta, che senso ha che io 'ricordi' "PRIMA di aprire una nuova sezione" che altri (io che mi commenti da solo…) potrebbero far commenti fuor di luogoI? Dici che dovrei rinunciare 'preventivamente' ricirdandomi che?

'Revertati'

Ed adesso??? Vallo a trovare su un dizionario (io ci ho provato)! Ricadiamo nel caso del gergo tecnico adoperato dagli addetti ai lavori, ma a questi ti riferivi? Questi non si suppone che sappian già cosa fare 'prima'?

Ma la violenza di quel 'senza meritare risposta' *che non merita nemmeno un punto esclamativo o altro segno d'interpunzione a chiodare un periodo (escluderei il punto di domanda, però, che pur sarebbe tanto gradevole, a 'moderare i toni') fan capire che sia una minaccia di brutte reazioni.

"Per gli altri casi…" Casi? Ti riferisci ai 'caso per caso? Fatico a 'concordare' come si dice in analisi logica.

Ma dài, fin qui con qualche probabilità ho interpretato quanto volevi comunicarmi, non importa se con linguaggio convenuto solo dagli addetti, ma

ora mi chiedi di 'firmare con 4 tildi' anzi, di RICORDARMELO! Perché secondo te io lo sapevo già e me lo potrei esser scordato; mi fai credito d'una stima che non merito: o son 'andato' ed ormai non ricordo più nemmeno il mio nome o… non l'ho mai saputo! In un popolo di gente che rifugge dal firmarsi, io mi sforzo (fintantoché mi ricorderò come mi chiamo) di firmarmi per esteso, perché mi chiedi ciò?

Ecco, io volevo aggiungere un'altra discussione ma vedo che esiston dei preliminari che van convenuti con chiarezza; mi aiuti a capire come interloquire, interagire nel modo che ti aggrada evitando tutti quei rischi che adombri man non illustri nel caso io trasgredissi regole che tu deciderai 'caso per caso'?

Quello è un avviso automatico, non diretto a te e basta, in poche parole: "se vuoi vandalizzare aspettati un revert (italianizzato: revertare), se vuoi aprire una discussione seria ricordati la firma". Tutti gli ambiti esigono un gergo tecnico, dal più scientifico al più popolare, il web non fa eccezione (solitamente sono anglicismi o italianizzazioni di tali vocaboli). Ogni volta che leggerai un messaggio automatico o un avviso dovrai farci un trattato sopra?--Wim b /t 23:53, 28 feb 2011 (CET)Rispondi

Quell'avviso automatico oltraggia lo spirito stesso che dovrebbe informare questa iniziativa tesa ad un uso meno sciatto dei linquaggi in generale, e l'uso del linguaggio ha come scopo la comunicazione, verbale (precisa) e non verbale (l'armonia del suono, certe sfumature che sfuggono alla codifica, sempre in ritardo ed ottusa come lo è ogni regola, di necessità sommaria).

Son sicuro che tu pure, Wim_bit mio, soffra al legger certi prodotti dei traduttori automatici, ma questi, nel loro vagar al buio smarriti nella nebbia, usano almeno parole esistenti, ancorché 'consistenti', non è il caso di 'revertare' che tu, troppo magnanime, giustifichi bonariamente. Non aiuterebbe, del resto, il compassionevole aiuto al traduttore umano che di fronte a 'revert', misero, si fosse rivolto speranzoso all'Hazon, perché ora sì si piegherebbe la sua resa ad una traduzione accettabile in quarta ginnasio, dato che questi riporta testualmente:

"to revert

Definizione: v.intr. 1 tornare, ritornare: to - to a topic, ritornare su un argomento / to - to type, (spreg.) tornare al solito comportamento, a comportarsi come prima 2 (biol.) regredire, ritornare allo stato primitivo (di pianta o animale) 3 (dir.) spettare (per reversione).

e quindi, piuttosto che tradurre 'se vandalizzi, aspettati un ritorno, una regressione o una spettanza", abbia scelto la fuga (de gustibus, io che vivo a pochi chilometri da Arcore, sarà l'acqua, avrei scelto la f… va be' ora non è il caso di farne un dramma).

Sembra ieri e son già passati oltre 15 anni da quando lavoro con e per il web ed il doppio quasi (1984) da quando scrivo solo con Mac, capirai il riguardo che ho sempre coltivato per la minima sbavatura della parola scritta, fatica di Sisifo, diceva Borges che solo sul limitar degl'ottant'anni cominciava ad aver la sensazione di COMINCIARE a padroneggiar la sua stessa propria lingua madre!

La rete (web), come una vecchia trasmissione radiofonica dell'inizio anni '60, contiene 'Non tutto ma di tutto' e, a Dio piacendo, crescono i contributi. Questo è il presente. Chi 'cancella' appartiene ad una cultura precedente che stiamo a fatica cercando di superare anche in Iran, la cultura del "Nihil obstat, imprimatur!" con cui Santa Madre Chiesa licenziava alle stampe le edizioni autorizzate delle Sacre Scritture (vige tuttora il divieto, pena scomunica, di legger i testi originali ma abbiamo buone speranze: era vietato ai Papi di usar gl'occhiali ma, dopo Gregorio XVI, anche le strade ferrate furono accettate), se poi avrai la bontà di rileggere le due righe di numero che tu consideri uno 'sparare a zero', vien da chiedersi se ci si sia sottratti (con un messaggio automatico?) a darne motivo curandosi bene di non dar modo, a chi avesse letto, di dissentire come a gran voce dissento io!

È proprio completamente sbagliato (ora sì che parlo delle fondamenta) l'approccio mentale, precedente i 'lumi della Ragione' ed ignaro degli ultimi tremila anni di civilizzazione (non posso credere che chi abbia frequentato i martiri del progresso civile si abbandoni alla sua 'cancellazione', certi atti si perdonano a coloro che non san quel che fanno proprio per questo.

Tralasciamo per un attimo una rarefatta disamina del come e perché l'approccio Wiki, di deflagrante novità a suo tempo, sia obsoleto proprio per essere oscuro ed adatto solo agl'addetti ao lavori, così repellendo gli addetti ai contenuti col rischio di avvitarsi in un circolo autoreferenziale ove (non ti sfuggano le osservazioni che quel dabben uomo del tuo collega ha fatto subitamente sparire ma che chiamavo a giustificar perché io da qui sia tenuto controvoglia alla larga, per fortuna bisognoso assai di più ed assetato di nozioni su Wikipedia, ed era di Wikipedia che mi lamentavo, bada; prova a veder lo scempio fatto del mio contributo al film 'Indovina chi viene a cena?" da… non lo so, si firma con i propri comportamenti e testi) ove, dicevo, 'la moneta cattiva scaccia quella buona', come è avvenuto ancora qui.

Tralasciamo, ho detto, i limiti tecnici di Wiki, non quelli umani, non quelli culturali!

Aver il fochista al timone della nave, aver addirittura una ciurma di galeotti litigarsi il timone cancellandosi reciprocamente le decisioni, uniti solo dal desiderio di tenerne lontani coloro che sanno, no fa bene alla scienza ed alla democrazia, che non poggiano sul principio di autorità ma di condivisa autorevolezza: o convinci - dispiegando le tue ragioni - o, pur avendo ragione, non riuscirai a cotribuire al progresso del popolo cui appartieni, alla stessa razza umana.

Se, quindi, mi son soffermato sull'abc dei comportamenti, della comunicazione nei suoi modi e forme, è perché SIAMO all'abc!

Un vocabolario che vanta oltre 109 mila lemmi ma manca di una parola chiave presente in un'avvertenza addirittura automatica, ineludibile quanto incomprensibile, già dovrebbe porre qualche spunto di riflessione al più anziano degl'amministratori, molto più grave (e certo non dipendente da lui) il fatto che in quella posizione vi sia una persona che ne è cosciente e lo giustifica anziché correre ai ripari, un problema di competenza delle élite autoreferenziali ed autocooptantisi.

Il mio vocabolario 'online' d'elezione, quello che consulto più volte al giorno con ammirata riconoscenza è l'Ottorino Pianigiani, dopo oltre un secolo impareggiato; qui ho aperto a caso, dopo l'inesistente 'revertare', alla voce:

"VERDE"

Bene, anzi male: c'è di tutto ma non l'etimo, presente in

francese: (Du latin vĭrĭdis (« vert, verdoyant ; (au figuré) vert, frais, vigoureux »)

Tedesco (la lingua della mia infanzia fino a tutte le scuole elementari, che con zelo riporta: "Grün geht auf das althochdeutsche gruoni zurück. Dieses und das mittelhochdeutsche grüene, das altsächsische grōni, das mittelniederdeutsche grȫne, das mittelniederländische groene, das niederländische groen → nl, das altenglische grēne → ang, das englische green → en, das altnordische grœn → non sowie das schwedische grön → sv gehen auf ein zur Zeit des Neuhochdeutschen untergegangenes Verb zurück, das im Althochdeutschen gruoen, im Mittelhochdeutschen grüejen (wachsen, sprießen), im Mittelniederdeutschen grōjen, im Mittelniederländischen groeyen und grōyen, im Niederländischen groeien → nl (wachsen), im Altenglischen grōwan → ang (wachsen, sprießen), im Englischen grow → en (wachsen) und im Altnordischen grōa → non (wachsen, grünen) lautete. Sowohl das Adjektiv als auch das Verb lassen sich auf die indoeuropäische Form *ghrō- und somit auf die indoeuropäische Wurzel *gher- und *gherə- (hervorstechen (bei Trieben von Pflanzen, Stacheln, Borsten, Kanten), wachsen, grünen). Verwandte Formen sind Grat, Gräte, Granne und Gras.[1] Angesichts dieser Herkunft lassen sich für grün die Bedeutungen ‚sprießend‘ und ‚hervorwachsend‘ erschließen. Jedoch wurde die Bedeutung schon sehr früh auf die Farbe der sprießenden Pflanzen beschränkt und damit stand das Adjektiv eigentlich für ‚von einer Farbe wie sprießende Pflanzen‘. Im Deutschen wird grün allerdings nicht nur als Farbadjektiv benutzt, sondern bildet auch das Gegenteil von trocken und verwelkt und von reif und rot. Da Grün zudem mit dem Frühling in Verbindung gebracht wird, wurde die Farbe zum Sinnbild von Freude, Frohsinn und Hoffnung.[2]"

inglese: "From Middle English grene, from Old English grēne, from Proto-Germanic *grōniz (compare West Frisian grien, Dutch groen, German grün, Swedish grön Danish grøn), from Proto-Indo-European *gʰrōni- (compare Old Church Slavonic (granĭ, “branch”)), from Proto-Indo-European *gʰreh₁ (“to grow”). More at grow.

A caso. 2 parole, la prima imparata qui, quindi nemmeno 'a caso'.

C'è molto da costruire, con umiltà e rispetto per chi si avvicina per contribuire, non col terrore delle osservazioni costruttive.

Resto in attesa della tua meditazione, del tuo contributo.

--GianMarco Tavazzani (disc.) 18:15, 3 mar 2011 (CET)Rispondi

Si, va bene, io la spiegazione tel'ho data, se l'accetti bene, sennò non editare nella talk se ti da tanto noia quel neologismo. In 15 anni di esperienza sul web non hai ancora imparato a non tradurre alla lettera?! segui il link.--Wim b /t 22:59, 3 mar 2011 (CET)Rispondi