avello m sing (pl.: avelli)

  1. (letterario) tomba, sepoltura o, più nello specifico, arca sepolcrale, ossia un sarcofago monumentale ricavato nella pietra o nel marmo; usato in senso figurato, la morte stessa
    • e quelle ruine mezzo sotterrate mi pareano nell'oscurità pietre sepolcrali, e più volte io mi pensava di erigere in quel luogo e fra quelle secrete ombre il mio avello (Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)
    • fiorite a' cimiteri son le pietre de gli avelli (Carducci)
    • Agamennón, misero padre! in queste / soglie svenato io ti vedea; svenato; / e per qual mano! / - O notte, almen mi scorgi / non vista, al sacro avello (Vittorio Alfieri, Oreste)
    • Se cura / se pensier di quaggiù vince l'avello (Manzoni)
a | vèl | lo

IPA: /aˈvɛllo/

dal latino labellum, "piccola conca, catino", con deglutinazione della l

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