collazione (  approfondimento) f sing(pl.: collazioni)

  1. in biblioteconomia, l'area delle note tipografiche contenente la descrizione delle caratteristiche fisiche di una pubblicazione (ad esempio, il numero di tomi se l'opera è in più volumi, il numero di pagine e il formato)
  2. (filologia) confronto di diverse copie di un manoscritto o di un testo a stampa, atto a rilevare le differenze tra le copie e tra queste e l'originale
  3. (diritto) obbligo imposto a taluni soggetti (figli, i loro discendenti e il coniuge) che accettino l'eredità, di conferire alla massa che compone il patrimonio del defunto, quanto dal medesimo ricevuto in vita per donazione diretta o indiretta, salvo che il testatore non li abbia da ciò dispensati
col | la | zió | ne

IPA: /kollatˈtsjone/

dal latino collatio cioè "conferimento, confronto", che deriva da conferre ossia "portare insieme, confrontare"