j (  approfondimento) s. f. o m.

  1. Decima lettera dell'alfabeto italiano, con nome esteso "i lunga" o "i lungo" o "iota". Il suo uso è prestato dal latino, e fu ampiamente impiegata fino al 19° secolo per rappresentare il suono semivocalico della vocale 'I',e talvolta equivalente per il lemma "ii", reso oggi raramente dalla lettera î. Oggi la "J" rimane solo in alcuni nomi di persona, luogo o parole storiche, in quanto è stata rimpiazzata dalla vocale "I" in quasi tutte le parole di uso comune. In Italiano viene anche frequentemente usata delle parole di provenienza straniera dove rappresenta un'affricata postalveolare sonora (d͡ʒ, in Italiano questo fonema è rappresentato dalla lettera "G" seguita dalle vocali I & E) o la fricativa postalveolare sorda (ʒ, non esistente in Italiano ufficiale).
 
«In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure una jota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto»
(Vangelo di Matteo, 5, 18-19)

Parole che la contegono, uso moderno, provenienza Italiana. (fonema /j/ semivocalica)

Parole di provenienza straniere (Affricata, d͡ʒ)

Uso passato

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Parole (j→i) Parole (j→ii-î)
Ortografia tradizionale Scrittura moderna Scrittura antica Scrittura moderna
noja noia varj vari-varî
jella iella miljonarj milionarî-milionari
fidejussione fideiussione straordinarj straordinari-straordinarî
notajo notaio leggj leggii
jeri ieri libraj libraî
jena iena proprietarj proprietarî
jodio Iodio
gioja gioia
gianduja gianduia
  1. all'interno dell'alfabeto fonetico internazionale la lettera j indica il suono della semiconsonante palatale.
  1. tredicesima lettera dell'alfabeto dell'esperanto

IPA: /j/