femmina di orangutango con piccolo

orangutango (  approfondimento) m sing (pl.: orangutanghi)

  1. (zoologia) nome comune di un genere di scimmie antropomorfe - la sua classificazione scientifica è Pongo (  tassonomia)
o | ran | gu | tàn | go

dal malese orang-utan

 
«L'orango è animale tranquillo e pacifico : alla vista dell'uomo non fugge, ma lo fissa con calma. Se suppone pericolo, cerca scampo nella alta cima degli alberi, e si nasconde fra il fogliame; se poi non si sente abbastanza sicuro, muta sede saltando da una cima all'altra, ma sempre con certa esitanza e cautela; l'impeto e la leggerezza di altre specie di scimmie gli sono sconosciute. Ferito da una palla o freccia grida fortemente, e spezzando i rami che ha sotto mano li lancia sul nemico, sperando con ciò di abbatterlo e di stornarne le operazioni offensive. Perfino quando è nel massimo furore è sempre così lento nei movimenti che lo si può inseguire comodamente; che però si difenda con bastoni maneggiandoli a foggia di clava è una storiella che raccontano gli indigeni, ma non fu creduta da alcun osservatore spassionato. Senza dubbio che se venne ferito e si vede il persecutore alle calcagne sa difendere valorosamente la propria pelle, e non è avversario spregevole, avendo fortissime le braccia e formidabili le mandibole. Con facilità spezza un rampone od il braccio di chi con esso lo minaccia: i suoi morsi sono veramente terribili. Giovane lo si piglia facilmente, ma adulto è difficile averlo, e quasi impossibile averlo vivo »
Vedi le traduzioni
  • Devoto/Oli, Il dizionario della lingua italiana, edizione cartacea 2000-2001, Le Monnier, pagina 1406
  • AA.VV., Vocabolario Treccani edizione online su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana

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