temperie f inv

  1. (antico) equilibrata unione e mistione di elementi
 
«e non accoppiano se non le femine grandi e belle alli grandi e virtuosi, e le grasse a' macri, e le macre alli grassi, per far temperie.»
(Tommaso Campanella, La città del Sole)
  1. (raro) (letterario) la commistione o una particolare commistione dei fattori atmosferici che costituiscono complessivamente il clima di una regione, specie se temperata; confronta con intemperie
 
«La qualità delle roccie (sic!) nelle varie contrade, si è detto, i vari rilievi ed avvallamenti de' terreni, la direzione e la forza de' venti, le piogge, i laghi ed i fiumi, il corso delle stagioni, la calda e fredda temperie, tutto quanto infine costituisce la ragione del clima, opera sull'uomo e sullo svolgimento fisico di esso, sulla sua complessione, ne modifica la forza, la longevità, la condizione sociale, morale ed intellettuale.»
(Michele Lessona, Volere è potere)
  1. (senso figurato) il complesso dei fenomeni peculiari che caratterizzano il luogo, il tempo e l'atmosfera in cui prendono forma e acquistano influenza quelle istanze economiche, sociali, culturali e politiche da cui sortiranno movimenti, correnti, scuole di pensiero, organizzazioni e simili spesso capaci di ritagliarsi un ruolo nella Storia
 
«Si è formata una temperie morale nuova: tutto è mobile, instabile, fluido.»
(Antonio Gramsci, Scritti politici, Volume I)
tem | pè | rie

dal latino temperies, temperiei "giusta mescolanza"

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Bibliografia

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  • Dictionary.com,ambiance
  • Biblioteca (progetto Manuzio) di Liber Liber
  • Castiglioni-Mariotti, Vocabolario della lingua latina, Loescher, 1989