convincere (vai alla coniugazione)

  1. far cambiare posizione a qualcuno su un determinato argomento
con | vìn | ce | re

IPA: /konˈvint͡ʃere/

dal latino convincĕre, infinito presente attivo di convinco, in latino classico "dimostrare colpevole", in latino tardo anche "convincere, persuadere", a sua volta composto dal prefisso con-, derivato di cum, "con", e vinco, "vincere, sconfiggere"

 
«In questa società comanda soprattutto chi ha la possibilità di convincere. Convincere a fare le cose: acquistare un'auto invece di un'altra, un vestito, un cibo, un profumo, fumare o non fumare, votare per un partito, comperare e leggere quei libri. Comanda soprattutto chi ha la capacità di convincere le persone ad avere quei tali pensieri sul mondo e quelle tali idee sulla vita. In questa società il padrone è colui il quale ha nelle mani i mass media, chi possiede o può utilizzare gli strumenti dell'informazione, la televisione, la radio, i giornali, poiché tu racconti una cosa e cinquantamila, cinquecentomila o cinque milioni di persone ti ascoltano, e alla fine tu avrai cominciato a modificare i pensieri di costoro, e così modificando i pensieri della gente, giorno dopo giorno, mese dopo mese, tu vai creando la pubblica opinione la quale rimugina, si commuove, s'incazza, si ribella, modifica se stessa e fatalmente modifica la società entro la quale vive. Nel meglio o nel peggio »
fare sì che qualcuno assume un'opinione favorevole

convincere

  1. infinito presente attivo di convincō
  2. seconda persona singolare dell'imperativo presente passivo di convincō
  • (pronuncia classica) IPA: /kon.win.ke.re/
  • (pronuncia ecclesiastica) IPA: /kon.win.t͡ʃe.re/

vedi convincō

per antica convenzione, i verbi latini sono definiti in base alla prima persona singolare dell'indicativo presente; per la definizione, etimologia etc. del verbo si veda dunque convincō

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