acrimonia f (pl.: acrimonie)

  1. durezza d'animo
a | cri | mò | nia

IPA: /akriˈmɔnja/

dal latino acrimonia "agrezza" ma anche "aspra veemenza (retorica)" , derivato di acer, acris, acre "acre, acuto"

 
«Lucrezia non si riconosceva più, tanto s'era trasformata ed imbruttita. Il corpo era diventato un sacco di carne, dove non si distinguevano piu né seno, né vita, né fianchi; il viso, dalla continua acrimonia che la animava, dall'inguaribile scontento della propria condizione, era divenuto duro, arcigno »
(Federico De Roberto, I Viceré)
 
«Guardati da colui, che in tua presenza con troppa acrimonia si scaglia contro tal'altro: perché il medesimo farà teco.»
(Giulio Mazzarino, Breviario dei politici secondo il Cardinale Mazzarino, Ia edizione italiana 1698)
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acrimonia

  1. acidita, sapore aspro, odore acre
  2. (di carattere) asprezza, durezza
  3. vivacita, energia, forza
  4. veemenza, efficacia del discorso