ghermire (vai alla coniugazione)

  1. abbrancare tenendo stretto tra gli artigli, adunghiare con infallibile fulmineità predatoria
    • E certo m'ebbe / già per nemica un tempo, or m'ha per scherzo. / Ma scherzo fie d'aspro leon, che tiene / fra gli artigli cervietta; / ch'or la constringe al fianco, or la rallenta, / e la volge e rivolge, or due o tre passi / sciolta la lascia, e quinci a lei s'avventa / e ratto la ghermisce; al fin la squarcia / e di sangue empie le voraci canne. (Federico Della Valle, La Reina di Scotia)
  2. (per estensione) afferrare qualcuno o qualcosa con veloce, energica saldezza
    • Andò alle strette l'uno e l'altro, e presto / il re pagano Orlando ebbe ghermito: / lo strigne al petto; e crede far le prove / che sopra Anteo fe' già il figliol di Giove (Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, Capitolo 23)
  3. (senso figurato) con l'argomento agente rappresentato da un oggetto astratto, impadronirsi di qualcuno avvinghiandolo
 
«"Ma col passo suo felpato
"la vecchiaia mi ha ghermito,
"per sotterra m'ha avviato,
"come mai non fossi nato."
(Getta fuori della fossa un teschio)»
(William Shakespeare, Amleto, Atto V Scena I; traduzione di Goffredo Raponi)
gher | mì | re

IPA: /ɡerˈmire/

italiano antico gremire, da una voce di origine longobarda col significato di "prendere", ricostruita in *krimmjan


affermare con gli artigli
  • inglese: to clutch, to seize (in one's talons)