parricidio (  approfondimento) m (pl.: parricidi)

  1. (diritto) uccisione del proprio padre
  2. (per estensione) uccisione di un parente prossimo
  3. (senso figurato) ripudio, completo rinnegamento del proprio padre spirituale o di uno dei padri di una disciplina così come delle sue teorie da parte del discepolo o dell'adepto
  4. (letterario) (senso figurato) uccisione simbolica della propria patria attraverso il tradimento
  5. (obsoleto) omicidio del re o cospirazione contro il re
par | ri | cì | dio

IPA: /parriˈt͡ʃidjo/

dal latino parricidium, equivalente a paricidium, forse da parus (azzardiamo corradicale di parere, partorire, e di parens, parentis) parente o da par, paris, pari, eguale, coniuge, + caedere, uccidere (vedi caedo)

 
« Ah no! la pace mia
Fu ne’ miei tetti, e sparí col sorriso
Della mia figlia: all’angoscia, al terrore,
Al parricidio io la mia casa educo.»
(Ugo Foscolo, Ajace: tragedia)
 
«La verità dell'essere svelata da Parmenide resta ferma anche dopo il "parricidio" platonico (che è l'unico approfondimento del senso dell'essere compiuto dalla metafisica dopo Parmenide), anche quando cioè l'essere viene pensato non già come il "puro" essere, che lascia cadere fuori di sé le determinazioni, ma come l'essere concreto, che è appunto la positività delle determinazioni »
 
«È stato detto che la detta Corte ha dichiarato, e dichiara il detto Ravagliac debitamente accusato e convinto del delitto di Lesa Maestà Divina ed umana in primo grado, pel pessimo, abbominevolissimo, e detestabilissimo parricidio commesso nella persona del defunto Re ENRICO IV di ottima, e lodevolissima memoria. Per riparazione del quale lo ha condannato, e condanna a fare onorevole emenda davanti alla porta principale della Chiesa di Parigi ove sarà menato, e condotto in una carretta: e là nudo in camiscia, tenendo una torcia ardente del peso di due libbre: Dire, e dichiarare, che sventuratamente, e proditoriamente ha commesso il detto pessimo, abbominevolissimo, e detestabilissimo parricidio, ed ucciso il detto Signor Re di due coltellate nel corpo, di che si pente, chiede perdono a Dio, al Re, ed alla Giustizia; Quindi condotto alla Piazza di Greve, e sopra un palco, che vi sarà formato, tanagliato alle mammelle, braccia, coscie, e polpa delle gambe, la sua man destra tenendovi il coltello, col quale ha commesso il detto parricidio, arsa, e brucciata col fuoco di Zolfo, e sulle parti, nelle quali ei sarà tanagliato, gettato del piombo liquefatto, dell'oglio bollente, della resina ardente, della cera e zolfo liquefatti insieme. Ciò fatto, il suo corpo sarà tirato, e smembrato da quattro cavalli, i suoi membri, e cadavere consumati nel fuoco, ridotti in ceneri, gettati al vento.»
(Anonimo, Giusta Idea che si deve concepire de' Gesuiti e i loro veri caratteri)
Vedi le traduzioni

Bibliografia

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  • Dictionary.com, parricide
  • Douglas Harper, Online Etymology Dictionary, parricide
  • Castiglioni-Mariotti, Vocabolario della lingua latina, Loescher 1989
  • Enciclopedia Universale, Il Sole 24 Ore, 2006
  • Biblioteca (progetto Manuzio) di Liber Liber

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