interpolare (vai alla coniugazione)

  1. (filologia) alterare deliberatamente (spesso per colmare lacune o riadattare stile e linguaggio al gusto dell'epoca) o inavvertitamente un testo e la sua trasmissione con l'inserimento, da parte del copista, di glosse e/o di parole e frasi, talvolta interi periodi, estranei al testo stesso
  2. (diritto) (filologia) modificare o manipolare con alterazioni, omissioni e aggiunte testi del diritto romano classico, con riferimento alle compilazioni entrate a far parte del Corpus Iuris Civilis (528-533) [1], raccolta di materiale giurisprudenziale e normativo voluta dall'imperatore Giustiniano I di Bisanzio (483-565)
  3. (per estensione) riferire un discorso altrui aggiungendo arbitrariamente parole e concetti propri
  4. intercalare, frammischiare, alternare, ripetere a intervalli come, ad esempio, un ritornello
  5. (matematica) applicare un procedimento (interpolazione matematica [2]) che consenta di stimare i valori intermedi di una funzione tra due valori dati

interpolare

   singolare   plurale 
 maschile    interpolare    interpolari 
 femminile    interpolare    interpolari 
  1. (fisica) (elettrotecnica) (tecnologia) (ingegneria) che si trova e/o che funge da relazione tra due poli
in | ter | po | là | re

dal latino intepolāre (interpŏlo: io racconcio e, successivamente, io falsifico), probabile composto di intĕr "tra" e pŏlīre (pŏlĭo "io pulisco, io levigo, io lavo, io rimetto a nuovo"). L'aggettivo è invece un composto dell'italiano inter- "tra" e dell'aggettivo polare, dal latino medievale polaris, derivato di polus "polo (della terra)"


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  1. per approfondire, vedi Corpus Iuris Civilis su Wikipedia, l'enciclopedia libera
  2. per approfondimenti, vedi Interpolazione su Wikipedia, l'enciclopedia libera (e indispensabile)