Il pinyin è un sistema fonetico che utilizza le lettere dell'alfabeto latino per indicare la pronuncia dei suoni della lingua cinese. Costituisce il sistema di trascrizione latina (romanizzazione) ufficialmente adottato dalla Repubblica Popolare Cinese e da Taiwan, ed anche quello più utilizzato a livello internazionale.

L'unità fondamentale della lingua cinese è la sillaba: in cinese ogni sillaba costituisce un morfema cui è associato un significato (e solitamente più di uno) identificato in forma scritta da un carattere. La grafia pinyin rende queste sillabe utilizzando le lettere dell'alfabeto latino; in totale il pinyin utilizza 26 singole lettere diverse, che si uniscono in varie combinazioni (come zh, sh, ie, yong...) a rendere dei suoni specifici. In base alla posizione che tali lettere occupano all'interno della sillaba esse vengono definite "iniziali" (che corrispondono alle consonanti e si trovano all'inizio della sillaba) o "finali" (che corrispondono ai differenti suoni vocalici e si trovano alla fine della sillaba).

In aggiunta al valore fonetico indicato dalle lettere, in cinese ha importanza fondamentale il tono, ovvero l'altezza dell'emissione di voce con cui si pronunciano le differenti sillabe. In cinese mandarino esistono quattro toni, più un quinto neutro, che vengono indicati in pinyin tramite diacritici apposti sopra le vocali; per una trattazione estesa si veda la sezione apposita.

Nelle sezioni successive vengono descritte le lettere rappresentanti i suoni del pinyin, con indicazione della loro pronuncia in IPA, e vengono fornite informazioni aggiuntive circa le modalità di scrittura di tale alfabeto, utili a una maggiore comprensione e fruizione dei lemmi in lingua cinese.

Tutte le parole cinesi in trascrizione pinyin presenti sul Wikizionario sono raccolte nella Categoria:Trascrizione pinyin delle parole in cinese.

Lettere del pinyin

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Iniziali

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Le iniziali delle sillabe cinesi corrispondono alle consonanti e occupano sempre la prima parte della sillaba. Alcune sillabe cinesi sono prive di iniziale, e sono quindi costituite solo dalla finale; vengono solitamente dette "a iniziale zero". Per contro, le iniziali devono sempre essere seguite da una vocale finale e non possono esistere come suoni indipendenti.

In cinese esistono 21 differenti suoni consonantici iniziali, rappresentati dalle consonanti dell'alfabeto latino; va notato tuttavia come in molti casi esse abbiano un valore fonetico decisamente diverso rispetto a quello che le stesse lettere hanno generalmente nelle lingue europee. La tabella successiva riporta tali suoni insieme alla relativa pronuncia in IPA, a delle note di spiegazione e a una sillaba di esempio con relativo link audio della pronuncia.

Iniziali del pinyin
pinyinIPAnoteesempi
b/p/Occlusiva bilabiale sorda; corrisponde a una "p" sorda, oppure a una via di mezzo tra una "p" e una "b" italianaAscolta
p/pʰ/Occlusiva bilabiale aspirata, corrisponde a una "p" seguita da una forte aspirazione d'ariaAscolta
m/m/Nasale bilabiale, corrisponde alla "m" italiana di manoAscolta
f/f/Fricativa labiodentale sorda, corrisponde alla "f" italiana di fotoAscolta
d/t/Occlusiva alveolare sorda, corrisponde a una "t" molto dura, oppure a una via di mezzo fra una "t" e una "d" italianaAscolta
t/tʰ/Occlusiva alveolare aspirata, corrisponde a una "t" seguita da una forte aspirazione d'ariaAscolta
n/n/Nasale alveolare, corrisponde alla "n" italiana di notteneAscolta
l/l/Laterale approssimante alveolare, corrisponde alla "l" italiana di lettoleAscolta
z/ts/Affricata alveolare sorda, corrisponde alla "z" italiana di zebraAscolta
c/tsʰ/Affricata alveolare aspirata, corrisponde grosso modo al suono "ts" seguito da una forte aspirazione d'ariaAscolta
s/s/Fricativa alveolare sorda, corrisponde alla "s" sorda italiana, come in soleAscolta
zh/tʂ/Affricata retroflessa sorda, corrisponde grosso modo ad una "g" dolce pronunciata però con la lingua retroflessa a toccare il palatozhīAscolta
ch/tʂʰ/Affricata retroflessa aspirata, corrisponde grosso modo ad una "c" dolce pronunciata però con la lingua retroflessa a toccare il palato e seguita da una forte aspirazione d'ariachīAscolta
sh/ʂ/Fricativa retroflessa sorda, corrisponde grosso modo al suono "sc" dolce, come in pesce, pronunciato però con la lingua retroflessa a toccare il palatoshìAscolta
r/ʐ/ o /ɻ/Approssimante retroflessa, corrisponde molto approssimativamente a una "r" pronunciata retroflessa, dunque portando la lingua al palato e facendola vibrareAscolta
j/tɕ/Affricata alveolo-palatale sorda, corrisponde grosso modo a una "g" molto dolce, simile a quella dell'italiano giocoAscolta
q/tɕʰ/Affricata alveolo-palatale aspirata, corrisponde grosso modo a una "c" molto dolce seguita da una forte aspirazione d'ariaAscolta
x/ɕ/Fricativa alveolopalatale sorda, corrisponde grosso modo al suono di una "s" estremamente dolce e sibilanteAscolta
g/k/Occlusiva velare sorda, corrisponde a una "g" dura italiana, oppure a un suono intermedio tra una "c" e una "g" duragǎoAscolta
k/kʰ/Occlusiva velare aspirata, corrisponde a una "c" dura seguita da una forte aspirazione d'aria; non ha un equivalente in italianokǎoAscolta
h/x/Fricativa velare sorda, corrisponde al suono "j" dello spagnolo (ad es. in Juan) o al "ch" del tedesco achhǎoAscolta

In cinese le finali costituiscono i suoni vocalici con cui termina ciascuna sillaba; in pinyin le singole vocali sono sei (a, e, i, o, u e ü) e possono combinarsi tra loro in vari modi (ad es. ie, ao, ou etc.) a formare le diverse finali. I suoni rappresentati in pinyin dall'unione di più vocali prendono solitamente il nome di "vocali complesse" ed andrebbero pronunciati con un'unica emissione di voce modificando gradualmente il suono da una vocale all'altra. Ad ogni modo, le regole di pronuncia dei suoni vocalici cinesi sono in generale piuttosto flessibili, e variano a seconda del modo in cui le diverse vocali si combinano tra loro e con le varie consonanti iniziali (si veda la tabella).

Esistono poi in cinese tre suoni consonantici finali, che vengono apposti sempre dopo una vocale: -n; -ng e -r. Il suono -n (che forma finali come -an; -ien etc.) corrisponde a una nasale alveolare (IPA: /n/) e grosso modo si pronuncia come si pronuncerebbe in italiano (ad esempio in "san") . Il suono -ng (che forma finali come -ang; -ieng etc.) è una nasale velare (IPA: /ŋ/) e corrisponde al suono "ng" nel suffisso del gerundio inglese "-ing"; inoltre produce la nasalizzazione della vocale precedente: ad es si confronti "a" (IPA: /ä/), "an" (IPA: /än/) e "ang" (IPA: /ɑŋ/). Il suono -r, infine, forma unicamente la finale "er" (IPA: /ɑɻ/); tale suono in posizione finale (ad esclusione di alcune eccezioni come èr, due) trascrive solitamente il carattere "", utilizzato come suffisso fonetico in alcune parole (specialmente nel dialetto di Pechino). In questi casi, la "e" di "-er" solitamente si elide nella trascrizione pinyin: ad esempio 那儿 (laggiù) si trascrive solitamente come nàr, anche se la forma non contratta (e ugualmente corretta) sarebbe nà'er.

Una sillaba costituita dalla sola finale (e dunque priva di consonante iniziale) viene detta "a iniziale zero". In tali sillabe, le vocali i, u e ü cambiano forma quando si trovano ad inizio sillaba. Nello specifico:

  • la i (IPA: /i/) viene resa con yi quando è singola (ad es. in , in yīn o in yīng) e semplicemente come y quando è seguita da altre vocali (ad es. in , in yān o in yāng). Inoltre, la finale complessa iu (che forma sillabe come liù, qiú etc.) assume la forma you quando è a inizio sillaba
  • la u (IPA: /u/) viene resa con wu quando è singola (ad es. in ) e semplicemente come w quando è seguita da altre vocali (ad es. in , in wān o in wāng). Inoltre, la finale complessa un (che forma sillabe come lún, chūn etc.) assume la forma wen quando è a inizio sillaba. Similmente, la vocale complessa ui (che forma sillabe come duì, shuǐ etc.) assume la forma wei quando è a inizio sillaba
  • la ü (IPA: /y/) viene resa con yu (ad es. in o in yuān). Sempre riguardo a ü, questa vocale viene scritta come u, senza la dieresi, quando segue le iniziali j, q e x. Anche in questo caso si tratta solo di una accorgimento grafico, in quanto la pronuncia della vocale resta la stessa (IPA: /y/): pertanto ad es. "qu" si pronuncia IPA: /tɕy/

La tabella seguente riporta tutte le finali del pinyin; indica inoltre l'eventuale forma variante che esse assumono nelle sillabe a iniziale zero, la pronuncia in IPA, delle note esplicative e degli esempi di sillabe con tale finale, con link audio della pronuncia. Per semplicità di consultazione la tabella è suddivisa in base alla prima vocale della finale.

Finali in a

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pinyinforma ad iniz. zeroIPAnoteesempi
a-/ä/simile alla "a" dell'italiano casa, solo leggermente più posterioreā Ascolta
maAscolta
ai-/aɪ̯/simile al suono "ai" dell'italiano maiàiAscolta
dàiAscolta
ao-/ɑʊ̯/simile al suono "ao" dell'italiano, con la "o" apertaáoAscolta
pàoAscolta
an-/än/simile al suono "an" dell'italiano "man mano", con la "a" leggermente posterioreānAscolta
mánAscolta
ang-/ɑŋ/si pronuncia come in italiano "an" nella parola "fango" ma con la "a" fortemente nasale (si può ricorrere all'espediente di pronunciare il suono "an" mentre ci si tappa il naso)āng
làngAscolta

Finali in e

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pinyinforma ad iniz. zeroIPAnoteesempi
e-/ə/è pronunciata come una "e" fortemente golare; costituisce una "vocale centrale media" o schwa. Tale suono non esiste in italiano ma è presente in alcuni dialetti, ad es. corrisponde alla "ë" del piemontese fëttaéAscolta
leAscolta
ei-/eɪ̯/simile al suono "ei" dell'italiano leièi
péiAscolta
en-/ən/simile al suono "en" dell'italiano ben, ma con la "e" fortemente golareēnAscolta
shēnAscolta
eng-/ɤŋ/si pronuncia più o meno come il suono "en", secondo quanto sopra descritto, ma aggiungendo una forte nasalizzazione alla "e" golare; un suono simile non esiste in italianoēng
péngAscolta
er-/ɑɻ/combinazione della "e" golare seguita dalla "r" retroflessa (si veda la descrizione nelle iniziali); un suono simile non esiste in italianoèrAscolta

Finali in i/y

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pinyinforma ad iniz. zeroIPAnoteesempi
iyi/i/identico al suono della "i" italiana in siAscolta
Ascolta
-in.e./ɯ/quando segue le finali le iniziali z, c, s, zh, ch, sh o r la "i" indica un suono totalmente diverso dal precedente: rappresenta una vocale posteriore chiusa non arrotondata e di fatto costituisce un prolungamento muto della consonante precedentezhīAscolta
chīAscolta
Ascolta
inyin/in/identico al suono "in" nell'italiano ginyīnAscolta
jīnAscolta
ingying/iŋ/si pronuncia più o meno come "in" (la "g" finale è quasi muta) ma con la "i" fortemente nasale (si può ricorrere all'espediente di pronunciare il suono "in" mentre ci si tappa il naso)yíngAscolta
míngAscolta
iaya/i̯ä/simile al suono "ia" dell'italiano ziaAscolta
jiāAscolta
iaoyao/i̯ɑʊ̯/simile al suono "iao" dell'italiano ciaoyàoAscolta
qiàoAscolta
ianyan/i̯ɛn/simile al suono "ien", ma con la "e" pronunciata di golayánAscolta
niánAscolta
iangyang/i̯ɑŋ/si pronuncia più o meno come "ian" (la "g" finale è quasi muta) ma con la "a" fortemente nasale (si può ricorrere all'espediente di pronunciare il suono "ian" mentre ci si tappa il naso)yángAscolta
xiāngAscolta
ieye/i̯ɛ/simile al suono "ie" dell'italiano Siena, con la "e" molto apertaAscolta
xièAscolta
iuyou/i̯oʊ̯/simile al suono "io" dell'italiano gioco, ma con la "o" molto chiusa che si allunga e sfuma leggermente in una "u" nel finaleyǒuAscolta
jiùAscolta
iongyong/i̯ʊŋ/si pronuncia più o meno come "ion" (la "g" finale è quasi muta) ma con la "o" chiusa e fortemente nasale (si può ricorrere all'espediente di pronunciare il suono "ion" mentre ci si tappa il naso)yòngAscolta
xiōngAscolta

Finali in o

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pinyinforma ad iniz. zeroIPAnoteesempi
o-/ɔ/identico al suono della "o" aperta italiana (vocale posteriore semiaperta arrotondata), ad es. in parolaō
Ascolta
ou-/oʊ̯/corrisponde al suono di una "o" chiusa italiana che si allunga e sfuma leggermente in una "u" nel finaleōu
zǒuAscolta
ongn.e./ʊŋ/si pronuncia più o meno come "on" (la "g" finale è quasi muta) ma con la "o" chiusa e fortemente nasale (si può ricorrere all'espediente di pronunciare il suono "on" mentre ci si tappa il naso)dōngAscolta

Finali in u/w

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pinyinforma ad iniz. zeroIPAnoteesempi
uwu/u/identico al suono della "u" italiana in uvaAscolta
Ascolta
unwen/u̯ən/simile al suono "on" dell'inglese wonwènAscolta
chūnAscolta
uawa/u̯ä/simile suono "ua" dell'italiano quasi, con la "a" aperta
huāAscolta
uaiwai/u̯aɪ̯/simile al suono "uai" dell'italiano guai wàiAscolta
kuàiAscolta
uanwan/u̯än/simile al suono "uan" dell'italiano quando, con la "a" apertawánAscolta
guānAscolta
uangwang/u̯ɑŋ/si pronuncia più o meno come "uan" (la "g" finale è quasi muta) ma con la "a" fortemente nasale (si può ricorrere all'espediente di pronunciare il suono "uan" mentre ci si tappa il naso)wǎngAscolta
huángAscolta
uiwei/u̯eɪ̯/simile al suono "uei" nell'italiano quei, ma con la "e" apertawèiAscolta
shuǐAscolta
uengweng/u̯ɤŋ/simile al suono della finale "eng" (si veda sopra), ma preceduto da una "u"; questa finale forma unicamente la corrispondete sillaba a iniziale zerowēng
uowo/u̯ɔ/simile al suono "uo" dell'italiano cuoco, con la "o" apertaAscolta
guóAscolta

Finali in ü/yu

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pinyinforma ad iniz. zeroIPAnoteesempi
üyu/y/indica una vocale anteriore chiusa arrotondata; tale suono non esiste in italiano ma corrisponde alla "ü" del tedesco über o alla "u" del francese luneAscolta
Ascolta
Ascolta
ünyun/yn/come "ü", secondo quanto descritto nella nota precedente, seguita da una "n"yúnAscolta
xūnAscolta
üanyuan/y̯ɛn/come "ü", secondo quanto descritto nella nota precedente, seguita da "en" con la "e" pronunciata di golayuánAscolta
chuánAscolta
üeyue/y̯œ/come "ü", secondo quanto descritto nella nota precedente, seguita da una "e"yuèAscolta
xuéAscolta
il link audio riporta la pronuncia della sillaba "ma" nei toni dal primo al quarto

Il cinese è una lingua tonale, in cui cioé l'altezza del suono con cui viene pronunciata una sillaba ne determina il significato. In cinese mandarino esistono quattro toni, più un quinto neutro, che vengono rappresentati in pinyin da diacritici posti sopra le vocali:

  • il primo tono corrisponde a un'emissione di voce piatta, alta e relativamente lunga; è contrassegnato da un simbolo di lunga (macron) ¯: ā ō ē ī ū ǖ (esempio: , Ascolta)
  • il secondo tono corrisponde a un'emissione di voce ascendente e relativamente breve; è contrassegnato da un accento acuto ˊ: á ó é í ú ǘ (esempio: Ascolta)
  • il terzo tono corrisponde a un'emissione di voce relativamente lunga, prima discendente e poi rapidamente ascendente; è contrassegnato da un háček (o pipa, o caron) ˇ (da non confondersi con il simbolo di breve): ǎ ǒ ě ǐ ǔ ǚ (esempio: Ascolta)
  • il quarto tono corrisponde a un'emissione di voce breve e rapidamente discendente (simile all'accento tonico italiano); è contrassegnato da un accento grave `: à ò è ì ù ǜ (esempio: Ascolta)
  • il quinto tono o tono neutro corrisponde a un'emissione di voce breve e neutra; è rappresentato da una sillaba priva di diacritici: a o e i u ü (esempio: maAscolta)

Nel caso di vocali complesse, il diacritico va convenzionalmente posto sulla sillaba che viene prima nell'ordine tradizionale cinese, ovvero: a, o, e, i, u, ü. Esistono comunque delle eccezioni, ad es. nella vocale complessa "iu" il diacritico cade sulla "u" (come in liù).

Una notazione alternativa consiste nel far seguire alla sillaba priva di diacritici il numero corrispondente al tono (dunque 1 per il primo tono, 2 per il secondo, 3 per il terzo e 4 per il quarto; il tono neutro può indicarsi con 5 oppure con 0). Questa forma è diffusa soprattutto in ambito informatico, data la facilità di input tramite tastiera.

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