La lettera Z.

Ventiseiesima e ultima lettera dell'alfabeto Latino (maiuscola) dopo Y e settima lettera del latino antico. Minuscola: z.

IPA: [z], [d͡z], [zeta] (nome lettera)

𐤆𐌆Ζ→Z

La Z Latina è derivata originariamente della lettera 𐤆 (Zayin) Fenicia, che divenne 𐌆 (ze) in Etrusco, con il tratto centrale della lettera scritta in diagonale piuttosto che dritta, ispirata dalla lettera Ζ (zeta) in Greco.

In origine, come in Etrusco, la lettera Z occupava il posto della 'G' nell'alfabeto ed era pronunciata [z] (l'alfabeto era quindi ABCDEFZ) ed era chiamata "ZE" /ze/.

Tuttavia, per il fenomeno del rotacismo, la z intervocalica divenne pronunciata [r] e rimossa dall'alfabeto Latino intorno al 4° secolo A.C.

Un esempio fu la parola flos, che era originariamente flosis (etrusco) divenne flozis (latino arcaico) ed infine floris (latino classico).

Venne reintrodotta importandone la pronuncia dalla lettera greca Zeta' (Ζ',ζ) nel 1° secolo A.C, insieme alla lettera Y, per i grecismi di uso frequente, con le pronunce [d͡z] e [z], messa all'ultimo posto dell'alfabeto per evitare conflitti di pronuncia.

Scrittura

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Scrittura della Z.

Ventitreesima lettera dell'alfabeto Italiano. Preceduta da V.

IPA: /d͡z/ (Inizio parola), /t͡s/ (quando Z è doppia), /d͡zɛta/ (nome lettera)

Derivata dalla Z latina.

La lettera Z in Italiano è usata principalmente nelle parole, e la pronuncia si alterna tra /d͡z/ e /t͡s/, mentre ad inizio delle parole è principalmente /d͡z/.

Z

  1. (fisica) (chimica) numero atomico