inveire (vai alla coniugazione) (ausiliare: avere; con la preposizione contro)

  1. offendere verbalmente con tono di voce alto e minaccioso
  2. (per estensione) gridare dicendo parole volgari contro qualcuno
  3. lanciarsi, avventarsi con furore verbale contro qualcuno o qualcosa, investendolo con invettive, con rabbiose accuse giustificate o meno, parole di fuoco oppure aggredendolo con vituperi; da considerarsi obsoleto o improprio (in quest'ultimo caso forse per contaminazione di infierire) l'uso che estende il significato del verbo ad azioni di una violenza che travalica le parole
 
«- Ma tu, tu... dove sei stato? Se ti sei finto morto e te ne sei scappato... - prese a strillar la Pescatore, facendosi avanti con le braccia levate.
Glien'afferrai uno, glielo storsi e le urlai:
- Zitta, vi ripeto! Statevene zitta, voi, perché, se vi sento fiatare, perdo la pietà che m'ispira codesto imbecille di vostro genero e quella creaturina là, e faccio valer la legge!
Sapete che dice la legge? Ch'io ora devo riprendermi Romilda...
- Mia figlia? tu? Tu sei pazzo! - inveì, imperterrita, colei.
Ma Pomino, sotto la mia minaccia, le si accostò subito a scongiurarla di tacere, di calmarsi, per amor di Dio.
La megera allora lasciò me, e prese a inveire contro di lui, melenso, sciocco, buono a nulla e che non sapeva far altro che piangere e disperarsi come una femminuccia...
Scoppiai a ridere, fino ad averne male ai fianchi.»
(Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal)
in | ve | ì | re

dal latino invehere (vedi inveho) "trasportare dentro", nella sua diatesi medio-passiva che all'infinito dà invehi, col significato figurato di "scagliarsi a parole (contro qualcuno o qualcosa)"



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Bibliografia

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  • Devoto-Oli, Vocabolario Illustrato della lingua italiana, 1977
  • Lo Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, Zanichelli, 1999
  • Dictionary.com, inveigh
  • Castiglioni-Mariotti, Vocabolario della lingua latina, Loescher 1989
  • Biblioteca (progetto Manuzio) di Liber Liber