roba f sing (pl.: robe)

  1. (letteratura) nell'opera di Verga I Malavoglia indica "vagamente" la mole accumulata con l'impegno lavorativo, in particolare con riferimento ad un suo protagonista: Mastro don Gesualdo; l'origine del termine pare quindi derivare dall'opera stessa
  2. (abbigliamento) vestiario
    • è roba firmata
  3. qualunque oggetto tangibile non in quanto tale ma in rapporto a chi lo detiene
    • è roba nostra
  4. (senso figurato) ciò di cui si ha una conoscenza appropriata
    • di questa roba me ne occupo io
  5. (per estensione) quantità più o meno indefinita
    • la TV è piena di così tanta roba da lasciare ogni individuo costretto ad essere sé stesso
  6. in botanica è una radice abbastanza rara e, ovviamente, può essere anche “un rimedio curativo medico
  7. (gergale) riferimento alle droghe “nel parlato gergale
rò | ba

IPA: /ˈrɔba/

dal germanico rauba ossia "preda"

  • Non desiderare la roba d'altri: uno dei dieci comandamenti che attesta che si pecca non solo con l'azione (rubare) ma anche con il pensiero (desiderare)
Vedi le traduzioni

roba f

  1. merce
  2. vestimento

roba

  1. (hiragana) ろば
  2. (katakana) ロバ
  • IPA: /ɾo̞ba̠/

si veda ろば e ロバ

roba f sing (variante ortografica moderna) (pl.: robb)

  1. cosa
    • gh'hoo de ditt una roba: devo dirti una cosa
rò | ba

IPA: /ˈrɔ.ba/

Etimologia mancante. Se vuoi, aggiungila tu.

  • pitost che roba vanza, crepa panza: piuttosto che avanzare meglio ingoiare fino a stare male, detto ad un ingordo