dileguare
dileguare (vai alla coniugazione)
- fare scomparire, eliminare del tutto dalla vista, o comunque non rendere più percepibile da altri (detto anche di sentimenti o concetti astratti)
- il forte vento dileguò le nubi e fece tornare il sereno
- fuochi fatui (...) che il Sole dilegua e strugge (Saverio Bettinelli, Lettere inglesi, lettera II)
- questo timore dilegui un tuo comando (Pietro Metastasio, Artaserse, atto II, scena V)
dileguare (vai alla coniugazione)
- allontanarsi da qualcuno o qualcosa fino a non essere più percepibile, con la vista o con gli altri sensi (detto anche di sentimenti o concetti astratti)
- il canto ed il suono passarono, dileguarono lontani, più lontani ancora, cessarono (Grazia Deledda, Dopo il divorzio, parte II, cap. XVI)
- poi anche la speranza dilegua (Guido Gozzano, Verso la cuna del mondo, XIII)
- di | le | guà | re
IPA: /dileˈɡware/
dal latino deliquare, infinito presente attivo di deliquo, letteralmente "filtare, purificare" e quindi anche "rende trasparente, chiaro"; a sua volta composto del prefisso intensivo de- e di liquo, "liquefare, sciogliere"
- (fare scomparire dalla vista o dai sensi) eliminare, allontanare, dissipare, disperdere
- (scomparire dalla vista o dai sensi) sparire, svanire, allontanarsi, dissiparsi, disperdersi
nell'italiano contemporaneo utilizzato soprattutto nella forma pronominale dileguarsi, nel senso di "andare via, allontanarsi"
fare scomparire dalla vista o dai sensi
- Enrico Olivetti, Dizionario Italiano Olivetti edizione on line su www.dizionario-italiano.it, Olivetti Media Communication
- AA.VV., Vocabolario Treccani edizione online su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana
- Aldo Gabrielli, Grande dizionario italiano edizione online su grandidizionari.it, Hoepli