prigione
- pri | gió | ne
IPA: /priˈd͡ʒone/
dal francese prison, che deriva dal latino pre(he)nsio ossia "l’atto di prendere", derivazione di pre(he)ndĕre ossia "prendere"
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«Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione.
» |
(Vangelo secondo Matteo 5,25, testo CEI 2008) |
- carcere, casa di pena, casa circondariale, luogo di pena, ergastolo, galera, penitenziario, cella, segreta
- (popolare), (familiare) gattabuia
- (senso figurato) coercizione, costrizione, gabbia, oppressione, schiavitù
- (raro) reclusorio
- (antico) bagno penale
- (la pena della prigione) carcerazione, detenzione, reclusione, prigionia
- sentirsi come in prigione: sentirsi continuamente obbligato da altri individui, spesso estranei, a fare qualcosa senza possibilità di realizzare ciò che si desidera veramente
- AA.VV., Vocabolario Treccani edizione online su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana
- Aldo Gabrielli, Grande dizionario italiano edizione online su grandidizionari.it, Hoepli
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