etimo (  approfondimento) m sing (pl.: etimi)

1. (linguistica) forma più antica, attestata o ricostruita, dalla quale si ritiene risalga una parola e dalla quale si è formata, specie nel caso di etimi latini, una cospicua famiglia etimologica, composta dai cosiddetti termini etimologicamente correlativi del lessico.
2. (lessicologia) Unico morfema basico generativo di più lessemi similari a se stesso per trasportare il significato delle parole aventi la medesima etimologia
  • Per esempio l'etimo latino _CAP_ del verbo latino CAPERE ha prodotto nella sola lingua italiana la cifra record di 16 lessemi, che sono: CAB_ CAP_ CAPT_ CATT_ CAPIT_ CACC_ CACCH_ CHIAPP_ CAZZ_ CALAP_ CEV_ CEP_ CETT_ CEZ_ CIP_ CUP_.
Dai suoi lessemi infatti sono venute ben oltre 100 parole affissate, tra cui le seguenti: CABeza, CAPacità, CAPTare, CATTurare, deCAPitare, CACCiare, acCHIAPPare, acCALAPPiare, riCEVere, conCEPire, acCETTare, conCEZione, prinCIPio, ocCUPare.
3. (morfologia): radice (anche detta radicale e tema) della flessione del verbo e della declinazione di sostantivi e aggettivi, che segue l'eventuale prefisso e precede l'eventuale suffisso.
A seconda della categoria grammaticale si distinguono: radice verbale, radice avverbiale, radice participiale, radice nominale, radice aggettivale.
3. (informatica): In informatica l'etimo è chiamato lemma o lessema di base ed è ricavato dal distacco degli affissi in senso lato (prefissi e suffissi, ma anche vocale del caso maschile e femminile, declinazioni e qualsiasi variabile morfologica additiva rispetto a esso) attraverso il processo di lemmatizzazione (ing. lemmatization) compiuto dal software che in italiano dovrebbe chiamarsi etimologizzatore o etimologatore, ma è chiamato lemmatizzatore sulla scia del recente neologismo inglese lemmatizer
e | ti | mo

IPA: /ˈɛtimo/

dal greco ἔτυμον (etymon), derivato dall'aggettivo ἔτυμος, ossia "reale, vero"


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