tristezza (  approfondimento) f sing (pl.: tristezze)

  1. (psicologia) condizione di chi prova dolore, dispiacere o preoccupazione
  2. condizione di ciò che è causa di dolore, mestizia, di cupezza
  3. (antico) cattiveria, malvagità, perfidia
  4. (obsoleto) (medicina) (psichiatria) depressione
  5. (per estensione) "difetto", spesso inteso "insanabile"
tri | stéz | za

IPA: /triˈstettsa/

da triste (fonte Treccani); dal latino tristitia, da tristo

 
«Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa, nessun impuro la percorrerà e gli stolti non vi si aggireranno. Su di essi ritorneranno riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto. »
(Libro di Isaia 35,8-10, testo CEI 2008)
 
«Tu non sei quello che sembri nei momenti di tristezza. Sei molto di più.„ »


  • nella tristezza c'è un mondo esterno con cui ci relazioniamo mentre nella depressione c'è uno stato d'animo che prescinde dalla realtà tanto è vero che l'uso degli psicofarmaci serve a trasformare la depressione in euforia ma non può portare felicità a chi soffre di tristezza

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