fico m sing

   singolare   plurale 
 maschile    fico    fichi 
 femminile    fica    fiche 
  1. (gergale) (popolare) molto bello, alla moda, di successo
    • che zaino fico!
    • Un poco abbacinata, la ragazza disse all'amica: "Quel professore di educazione fisica è fico"
 
il fico è un frutto con la buccia rossiccia e dalla forma vagamente a pera
 
albero di fico
 
fichi secchi

fico (  approfondimento) m sing (pl.: fichi)

  1. (botanica) pianta da frutto denominata anche come albero del fico; pianta di media grandezza, corteccia liscia, foglie grandi e lucide; la sua classificazione scientifica è Ficus carica (  tassonomia)
  2. (per estensione) qualunque pianta del genere Ficus, anche il genere stesso, o nome di piante simili:
  3. (botanica) il frutto del Ficus carica o albero del fico o fico; ha la buccia di colore rossiccio o rosso scuro o verde a seconda delle varietà; la polpa ricca di granelli, si mangia fresco, essiccato o ridotto in composta o confettura; propriamente si tratta di un ricettacolo
  4. fico secco, fico essiccato. In senso traslato, vuol dire "cosa di poco valore"
  5. (volgare) uomo molto attraente, anche al femminile (confronta con fica)
  6. (popolare) usato in frasi negative: niente, nulla:
  7. (zoologia), (ittiologia) definizione mancante; se vuoi, aggiungila tu
fì | co

IPA: /ˈfiko/ Ascolta la pronuncia :

dal latino ficus

il nome del frutto deriva dal latino ficum; il termine ha subito un'evoluzione diversa rispetto alle altre coppie frutto/albero (confronta mela/melo da malum/malus, pera/pero da pirum/pirus, e così via) e si tratta dunque di una polisemia ossia di una parola che assume un significato diverso per metonimia (la parte per il tutto).

Il significato volgare (nonché l'uso popolare) derivano dalla parola fica declinata al maschile, e quindi dall'evoluzione consueta del nome del frutto (da latino neutro a italiano femminile)

 
«Rispuose adunque: "I’ son frate Alberigo;

i’ son quel da le frutta del mal orto, che qui riprendo dattero per figo".

»
(Dante Alighieri, Divina Commedia, canto XXIII, verso 119)
  • non m'importa un fico secco: non me ne importa niente
  • anno ficaio, scarso granaio: credenza popolare secondo la quale in un anno in cui si raccolgono molti fichi si miete poco grano
  • serbare la pancia per i fichi: trattenersi dal mangiare nelle prime portate di un pasto, preservando l'appetito per le ultime e più gustose portate;
  • «qui riprendo dattero per figo» (Dante Alighieri: Divina Commedia, Canto XXXIII v.119): ottengo più di quello che ho dato
  • far le nozze coi fichi (secchi): (voler) realizzare qualcosa con mezzi inadeguati
(popolare) (aggettivo), molto bello e alla moda

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